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domenica 28 settembre 2008

viva per raccontare

"I miei pensieri erano paralizzati. Sapevo che il demone nella mia mente aveva ragione. Mentivo a Dio ogni volta che pregavo. Ero talmente sopraffatta dall'odio contro i responsabili del genocidio, che faticavo addirittura a respirare." (pag.129) nel capitolo "lotta per il perdono"
(Immaculee Ilibagiza, "Viva per raccontare", edizione Corbaccio)

nel capitolo del libro l'autrice racconta la sua allucinante esperienza umana, in un contatto ravvicinato con forze maligne e cattiveria estrema, difficile da descrivere, purtroppo reale;

eppure, in controluce, si respira la potenza del divino e delle forze più belle, che gli uomini - se vogliono - sempre conservano!

Allora, leggendo, si comprende come lottare per uscire dalla spirale dell'odio contro le persone, odio che si ritorce contro noi stessi, per passare al disprezzo del male, dei comportamenti sbagliati, rifiutando invece il disprezzo per le persone che porta in fine al disprezzo di sè

vi saluto...discutiamone, ciao da Riccardo

lunedì 22 settembre 2008

IMMACULEE ILIBAGIZA

nella linea della speranza ben fondata, contro ogni apparente morte della speranza stessa, non posso non far riferimento alla seguente storia INCREDIBILE ma vera di cui mi ha parlato un amico ingegnere, tipo molto pratico e concreto...allora mi sono incuriosito....ho comprato e ho letto....

1994 massacro in Ruanda, hutu contro tutsi, una ragazza tutsi chiusa in un bagno con altre donne per 90 giorni, per scaricare la catena doveva aspettare che altri della casa lo facessero per non far udire alcun rumore....altrimenti sarebbe stata sgozzata e tagliata a pezzi...in un paese bellissimo dove purtroppo sembra che i demoni si siano dati convegno...

ora Immaculee è viva, sposata felicemente e lavora alle nazioni unite.....(continua)

ciao a tutti da Riccardo

giovedì 18 settembre 2008

la forza dell'anima

A volte sembra di essere sommersi da notizie ed eventi squallidi, e spesso sono realmente tali alcuni eventi;

la soluzione però e lo sguardo ottimistico, costruttivo vanno posti secondo me nella ricerca della forza dell'anima, perchè è da lì che scaturisce la malattia dell'uomo contemporaneo, dalla mancanza di spirito di conquista aperto e speranzoso, caratteri del vero uomo che costruisce con gli altri una civiltà;

oggi l'uomo è trascinato dagli eventi, è dominato, rincorre sempre qualcosa che perennemente gli sfugge...sembra impazzito

secondo me dobbiamo imparare a fermarci, a guardare dentro di noi e fuori, rallentare il passo, ascoltare, recuperare

solo così, e con l'aiuto di Dio, piano piano possiamo vivere e convivere in modo più umano e naturale. Non per nulla mi colpiva il fatto di vedere un grande uomo come Giovanni Paolo II, uomo anche pubblico, che si mostrava mentre sciava, mentre passeggiava tra monti e vallate...perchè?

Voleva insegnarci a vivere da uomini, prima ancora di guidarci nella fede cattolica. Un mezzo uomo non può essere ancora un vero cristiano, perchè Cristo era veramente uomo, con le virtù dell'uomo.

Allora iniziamo a vincere la pigrizia e indossiamo gli abiti del movimento, della natura per passeggiare, camminare, respirare...guardare in alto e non solo davanti ai nostri piedi

saluti e auguri da Riccardo

mercoledì 17 settembre 2008

davanti alla tragedia

davanti dietro sotto sopra intorno e dentro qualsiasi tragica situazione

si nasconde il mistero della misericordia di Dio, si nasconde per un non credente anche

il mistero della necessità logica e ontologica di ammettere un principio assolutamente buono e perfetto, principio di ogni verità e bellezza, in quanto il difetto non può che essere un derivato - qualcosa che c'è e per un aspetto funziona e qualche altra cosa a causa di cui il primo non funziona bene

allora, in conclusione, o per logica o per fede non possiamo giustamente che nutrire fiducia e abbandonarci con speranza - altro atteggiamento sarebbe infantile, forse presuntuoso o quanto meno irragionevole e inutile, da bimbo capriccioso. Ciò non significa essere passivi, anzi bisogna cercare di capire fin dove è possibile, cercare di accettare, soffrire ma non fuggire...certamente il buon Dio non ha alcun piacere nè intenzione di torturare noi, ha cose ben più belle di cui occuparsi

come una madre di famiglia e un padre non passano il tempo a cercare torture per i figli

Quindi il problema vero è che la tragedia è dentro il cuore di ognuno di noi, che si crede Dio e vuole giudicare Dio

domenica 14 settembre 2008

GABRIELLA

QUALE MAMMA HA UN NOME COSI' BELLO?

GABRIELLA LA MAMMA PIU' BELLA

DATO CHE TI TROVI LONTANA

TI INVIO GLI AUGURI PIU' PURI/

NOVE FIGLI SONO TANTI

NOVE CROCI MA, POICHE' PRECOCI, PIU' VELOCI

NOVE INCARICHI IN MENO PER TE E GRAZIE A TE

CHE CI HAI FATTO FATICARE

MA ANCHE UN POCO IMPARARE

NELLA SCHERMA A PARARE

COI REMI A MARE A MARTELLARE

GLI SQUALI AD AFFRONTARE

SULLA NEVE A SCIARE

A TE NOI TUTTI

SERGIO RICCARDO UGO CARLO VALERIA MARCO ELISA GIOVANNINO IL PIU' PICCINO EMANUELA LA PIU' PICCINA

DICIAMO SOLO TRE PAROLE

VOLARE VOLARE VOLARE

PERCHE' TI PIACE VIAGGIARE

e AUGURI AUGURI AUGURI

sabato 13 settembre 2008

i tamburi della pioggia

Non posso tacere: ho scoperto che gli albanesi hanno difeso nel secolo XV e XVI con il loro sangue la nostra civiltà cristiana, bloccando per 25 anni la violentissima e sanguinosa espansione turca ottomana che, già distrutta Costantinopoli (1453 d.C., caduta dell'I.R. d'Oriente), voleva occupare e distruggere Roma, centro del cattolicesimo. Così Maometto II pensava che tagliando la testa al serpente, cioè distrutte Roma e Costantinopoli, il cristianesino, unico vero nemico temibile per la violenza dell'Impero ottomano islamico, che conosceva torture e crudeltà disumane oltre ad una efficiente organizzazione, il mondo sarebbe divenuto per forza tutto islamico. Ma il sultano non aveva fatto i conti con uno dei loro schiavi e generali, Giorgio Castriota Scandenberg, che quando scoprì la sua vera origine (albanese imprigionato e cristiano) si ribellò contro il suo vecchio padrone turco. Infatti, passò da....(continua nel prossimo post)


Ho letto in Ismail Kadarè, I tamburi della pioggia :

"Tutto hanno tentato contro di noi, dai cannoni giganteschi ai topi infetti. Noi abbiamo tenuto duro e teniamo duro. Sappiamo che questa resistenza ci costa caro e ci costerà ancora più caro. Ma bisogna pure che, sulla strada dell'orda demente, qualcuno si erga, e la Storia ha scelto noi. Il tempo ci ha posti al bivio: da una parte la via facile della sottomissione, dall'altra la via ardua, quella della lotta. Abbiamo scelto la seconda. Se avessimo pensato solo a noi avremmo potuto optare per la prima: avremmo avuto, così, la possibilità di terminare i nostri giorni in pace, accanto ai nostri aratri e all'ombra dei nostri ulivi. Ma una pace siffatta sarebbe equivalsa alla morte."

sono rimasto colpito dalla eroica forza d'animo di questo grande condottiero che ha tenuto per decenni in scacco il temibile e violentissimo impero turco in assedi spietati e sanguinosi...

martedì 9 settembre 2008

alla mia sorellina Emanuela

Carissima Lela, tantissimi auguri per la tua festa del 10 settembre. Certo sei fortunata tra la natività della B.V.Maria e il 12, nome di Maria. Direi che sei ben protetta e festeggiata pure in Cielo. Allora ti auguro un cielo di felicità e di divertimento. Qui a Napoli si sparano tracchi e botti in occasione delle feste importanti per dare rilevanza con suoni al tripudio. Ora tu sentirai nel cuore la voglia di festeggiarti che noi tutti da Palermo, Napoli, Verona, Milano, Bologna e Roma avvertiamo non potendo essere tutti lì con te.

Soltanto tre parole

AUGURI AUGURI AUGURI

con simpatia Riccardo, fratello

speriamo che ora non si aspettino tutti gli auguri dal blog...tienilo segreto (scherzo)

domenica 7 settembre 2008

giorgio castriota skandenberg

Roma 1938 monumento dedicato a Giogio Castriota Scandenberg "strenuo difensore della civiltà occidentale" in occasione dell'anniversario della nascita, mi sembra, in piazza Albania

E' imparentato con i sanseverino, ha difeso il re di Napoli, ha resistito per 25 anni all'assalto e agli assedi dell'impero ottomano, siamo verso il 1453 caduta di Costantinopoli,

il Castriota con 300 albanesi, suoi fedelissimi, guerrieri valorosi che soli con scarse forze hanno vinto decine e decine di scontri con il più forte e violento impero dell'epoca, bloccando l'ondata che stava per stravolgere l'Europa...tanto che il Papa lo proclamò "atleta di Cristo" e "difensore dell'Occidente"; ebbe come feudi in Italia Monte Sant'Angelo e San Giovanni Rotondo...(continua)

io non conoscevo questa pagina eroica fatta di ferro e di sangue, e che ha preservato la civiltà cristiana - e , attenzione, lo Scandenberg era uno dei più forti campioni dei turchi ottomani prima di convertirsi al cristianesimo e alla difesa dell'indipendenza e libertà degli albanesi soggiogati nella violenza dall'impero turco di allora

giovedì 4 settembre 2008

dall'eternità

la vita è un dono che presuppone l'eternità. La vita nostra e dell'universo presuppone cioè una vita eterna, cioè un Essere che vive eternamente da cui deriva la vita. Un bambino nasce dall'unione di una donna con un uomo, così il primo uomo e la prima donna non possono che essere nati, all'origine di ogni origine, che da una potenza infinitamente superiore a ciò che essi sono. Infatti noi sappiamo che il primo uomo non può essersi fatto da sè (impossibile perchè ciò che non esiste non può fare nulla in quanto non c'è)

...ne parliamo...saluti a tutti e buon anno

mercoledì 3 settembre 2008

citazione e pensiero

"Il Tao del cielo è imparziale:
esso è sempre dalla parte del bene."

Questa semplice riflessione mi conferma l'istanza metafisica comune presente nel pensiero umano, universalmente, sia in occidente sia in oriente. Anche nella nostra cultura e civiltà occidentale, in quella originale non nel meccanicismo cartesiano e postcartesiano, abbiamo la medesima riflessione espressa nel primato ontologico del bene.

Le cose esistono perchè hanno l'essere, che in quanto tale è di per sè bene, il male altro non è che difetto del bene. Infatti, si parla di vita senza morte, mentre la morte è solo estinzione della vita. Ci può essere solo vita, solo salute, solo bene, il Bene assoluto, mentre la morte senza vita non può esistere. Qui parliamo dell'essere delle cose, poi sul piano morale bisogna specificare ulteriori considerazioni.

Consiglio a tutti, atei e credenti intelligenti, lo studio del geniale documento di Giovanni Paolo II, Fides et ratio, peraltro assai breve in forma di lettera: lì si parla di questa istanza comune in ogni cultura, e si spiega bene che nessuna cultura può pretendere di essere l'unica e assoluta verità.

lunedì 1 settembre 2008

riflessione grazie a dragonfly sul senso del ricercare

per saperlo, apprezzo e condivido questa vostra ricerca. Io sto leggendo il Tao te ching. Penso però che in Herman Hesse sia un'interpretazione della ricerca e una visione orientale falsata.

Il mistero dell'origine e la continua ricerca non indica una mancanza di direzione, anzi una fortissima volontà di bene e di verità che nulla ha a che vedere con un vuoto perdersi in una spersonalizzazione relativistica.

"La verità non consiste di belle parole" in "La regola celeste"...c'è la regola, c'è la via, c'è il cammino...

davanti ai dieci comandamenti i saggi cinesi chiesero a Matteo Ricci nel 1584, a Zhaoqing, di tradurli in cinese perchè "dicevano volergli osservare per vederli tanto conformi alla ragione e alla legge naturale" -vedi in Istituto Matteo Ricci

Questa ricerca senza fine, senza scopo, è un'illusione narcisistica che impedisce una generosa e autentica ricerca del sè, che passa attraverso scelte serie, coerenti, generose e pronte al sacrificio. Credo che in questa ricerca un sapiente possa e debba considerare anche quanto disse Giovanni Paolo II nella breve ma ricca lettera "Fides et ratio" (compratela e leggetela ...vedrete) in cui spiega che l'uomo ha due ali per volare: la fede e la ragione. In Siddarta manca la ragione come luce che guida, allora porta ad una fede fasulla in una ricerca priva di senso ma apparentemente affascinante, attraente...in vero mi appare fideistico

mi pare troppo comodo nascondere i propri vizi e peccati, che giustamente pesano come gradito richiamo della coscienza che Dio ci ha dato, dietro la maschera di una pseudo-ricerca in cui non so mai dove vado così sfuggo alle mie responsabilità.

saluti da Riccardo e coraggio!